Le cellule mesenchimali sono la nuova frontiera della medicina rigenerativa.
Attualmente la procedura è estremamente diffusa ed è applicabile a tutti i pazienti che presentano un danno più o meno evoluto, della cartilagine articolare.
Tutte le nostre articolazioni sono esposte ad un danno cartilagineo che può essere di 4 gradi diversi di profondità e di ampiezza.
La lesione della cartilagine può essere legata ad un trauma o ad una usura della cartilagine stessa dovuta ad un processo artrosico.
I quesiti che nascono sono vari:
1) È vero che le cellule rigenerano la cartilagine?
2) in quanto tempo si possono valutare i risultati?
3) è vero che agiscono sul dolore e di conseguenza sull’infiammazione?
La nostra equipe a recentemente abbandonato la procedura di prelievo da grasso ed è passata a quella che prevede prelievo da sottocute perché (1) più rapida (2) meno traumatica e (3) più economica.
1) Il primo quesito è legato alla rigenerazione cartilaginea.
Noi pensiamo che le cellule preparate vadano a distribuirsi nelle zone danneggiate e vadano a creare una patina di protezione che produce cartilagine fibrosa, non certo cartilagine ialina come quella originaria.
Ci domanderemo che differenza c’è tra le due cartilagini, la risposta è presto data:
La cartilagine fibrosa è certamente meno elastica e perciò meno resistente nel tempo rispetto alla cartilagine ialina.
2) La seconda domanda ci permette di valutare i risultati dopo 6/8 mesi tramite risonanza magnetica e sembrano essere molto incoraggianti.
3) L’unica cosa certa è la risposta alla terza domanda.
I pazienti sono molto soddisfatti.
Abbiamo un miglioramento del sintomo dolore nell’ 80% dei pazienti che si dichiarano entusiasti.
Ciò non deve far pensare che si tratti di un trattamento sostitutivo della protesi.
Ci permette certamente di stare meglio per un lasso di tempo non prevedibile giacché la risposta è assolutamente individuale.
Possiamo certamente affermare che sia un modo per procrastinare la protesi e che ci permette di vivere sereni e meno sofferenti in attesa del momento giusto per ricorrere alla protesi.