LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI


Artroscopia alla Spalla

I tendini sono strutture spesse come corde che connettono il muscolo all’osso. Una lesione del tendine della cuffia dei rotatori, usualmente si verifica per una usura dello stesso o una sua degenerazione legata all’età.
Il trattamento della patologia subacromiale comprese le lesioni della cuffia è oggi comune campo d’azione dell’artroscopia di spalla con risultati spesso eccellenti e con il sempre più raro ricorso alla chirurgia aperta anche per lesioni della cuffia dei rotatori di tipo massivo.

Spesso, anche un trauma di lieve entità può determinare la rottura del tendine. Occasionalmente un singolo evento traumatico può essere la causa dei problemi. Nella maggior parte dei casi è possibile riparare la lesione. In circa il 10% questo non è possibile. In questa situazione, la rimozione del tessuto infiammatorio e cicatriziale e di eventuali speroni ossei aiuta a diminuire il dolore, ma l’uso del braccio al di sopra del capo non ritorna completamente alla norma. Raramente la condizione dell’articolazione può migliorare senza l’intervento chirurgico quando il tendine è rotto. Molto più spesso invece il dolore aumenta e il movimento e la forza diminuiscono. Fortunatamente questo avviene molto lentamente negli anni. L’intervento viene effettuato per suturare il tendine rotto sul suo normale punto di attacco all’osso. Durante l’intervento, rimuovo anche il tessuto infiammatorio della borsa, eventuali speroni ossei che possono ritardare la guarigione del tendine.


Come si svolge l’Intervento:

Nella maggior parte dei casi questo può essere eseguito in artroscopia, usando piccole incisioni cutanee. La tecnica artroscopica prevede l’uso di 3 piccole incisioni di circa 1 cm ciascuna. Attraverso la 1° incisione introduco l’artroscopio che ci permette di guardare nella spalla. Le altre 2 incisioni vengono utilizzate per introdurre particolari strumenti che ci permettono di rimuovere tutto il tessuto infiammatorio e cicatriziale, come anche eventuali speroni ossei ed inoltre ci è possibile riparare il tendine rotto risuturandolo sulla sua sede normale.

Anche se riteniamo che l’intervento chirurgico sia la migliore soluzione, vi sono altri trattamenti possibili: non fare nulla, e quindi convivere con il dolore e la limitazione funzionale; esercizi di terapia fisica; assunzione di farmaci o infiltrazioni. Ognuna di queste soluzioni può avere una certa efficacia ma nella non condurrà alla guarigione. La guarigione si potrà ottenere solo con la riparazione anatomica del danno e un attento e motivato ciclo di recupero funzionale post-operatorio del quale il paziente è l’attore principale. L’intervento può essere eseguito con blocco periferico che noi preferiamo in anestesia generale, entrambe le tecniche ci permettono di lavorare nella spalla senza problemi. Dopo l’intervento il braccio viene sorretto con un tutore. Per reggere il braccio dopo la chirurgia usiamo un tutore speciale assieme ad una particolare borsa del ghiaccio, per controllare il dolore ed il gonfiore.

Nulla potrà eliminare completamente il dolore, ma i farmaci, il tutore ed il ghiaccio cercheranno di controllarlo. I pazienti useranno il tutore per 6 settimane, ma potranno rimuoverlo per lavarsi e per vestirsi. L’uso del tutore è importante per permettere la migliore guarigione del tendine. Successivamente è previsto un periodo di rieducazione funzionale di circa 2 mesi.


Possibili Complicazioni:

Le Complicanze possono accadere. Fortunatamente sono estremamente rare.
La più comune riguarda eventuali infezioni che possono verificarsi nell’1-2% dei casi. Danni neurologici possono verificarsi come temporanei o permanenti, in parziale o completa perdita di sensibilità dell’arto e/o del movimento (meno di 1%).Questo tipo di chirurgia ha una percentuale di successo dell’85-95%. La tecnica chirurgica usata è efficace e permette di recuperare la potenzialità funzionale della spalla danneggiata.