Maria da Bari chiede:
Gentilissimo Professore, sono affetta da coxoartrosi bilaterale (maggiormente gamba sinistra) di moderata entità. Poiché la sintomatologia è abbastanza importante (mi muovo sul dolore e se non ho dolore avverto un senso di stanchezza cronico) un ortopedico qui a Bari mi ha proposto senz’altro l’impianto delle protesi ad entrambe le gambe.
Un altro ortopedico invece è del tutto contrario perchè dice che sono ancora giovane (ho 62 anni, ma dicono che ne dimostro 50, peso 56 Kg, altezza m.1,60) e perchè la cartilagine è ancora presente anche se un pò consumata.
Pare che i miei sintomi denuncerebbero una situazione più grave di quella che emerge dalla radiografia e risonanza magnetica. Il secondo ortopedico perciò mi ha praticato 2 infiltrazioni a breve distanza di acido ialuronico, prospettandomi però come più efficaci i Fattori di Crescita Piastrinici, che per il momento al Policlinico di Bari non si riesce a preparare, per disguidi amministrativi.
Si è pensato anche all’artroscopia, perchè sono piena di osteofiti e comunque avrei una sindrome da impingement, ma mi è stato detto che il risultato positivo non sarebbe certo, perchè invece per questo tipo di intervento sarei troppo anziana o la cartilagine è già un pò troppo consumata rispetto allo stesso tipo di intervento. Insomma non so chi sentire, anche perchè l’effetto delle infiltrazioni, peraltro alla sola gamba più dolente, non è stato così evidente, nè duraturo.
Nell’immediato la gamba si è sciolta nel movimento, ma il dolore non è affatto sparito, solo un pò attenuato. La mia domanda è questa: il gel piastrinico potrebbe giovarmi realmente? Ci sono dati riferibili all’artrosi dell’anca o riguardano, come mi sembra di capire, solo quella del ginocchio di cui Lei ha parlato in TV in una intervista ad UNO MATTINA?
Distinti saluti
Il Professore risponde:
Il gel piastrinico potrebbe darle un miglioramento ma certamente transitorio.
E’ difficile prevedere per quanto tempo il miglioramento si protrarrà nel tempo. Comunque 62 anni sono pochi ma non pochissimi, secondo me non è l’età ma la situazione clinica che va valutata. Se la sua anca le condiziona la vita, le impedisce una vita di relazione normale è il momento di ricorrere alla protesi.
Tenendo conto di tutto ciò, noi da tempo utilizziamo le “protesi a conservazione di osso” che permettendoci appunto di risparmiare materiale osseo ci darà la possibilità tra 15 – 20 anni, quando sarà necessario, di impiantare una protesi “primo impianto” come se fosse la prima volta.